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sonetti gerusalemme (poema per colin durning) - 27

james keir baxter

Tre gemme nere per la Trinità
Su di un rametto trovato nell'orlo del mio cappotto

Dimenticato lì dal giorno in cui le staccai dall'albero
Di fronte al palazzo della RSA*

All’inizio di Vulcan Lane – là mi stenderò sul mio giaccone
A meditare nell'erba a gambe incrociate; là c'era una ragazza

Si sedette lì accanto con
In mano un fiore blu al centro del recinto dei buoi

Mentre i rametti sull'albero s'annerivano
E lentamente rinverdivano - era giovane - se avessi detto

“Prendi il mio giaccone, prendi i miei soldi”
Se ne sarebbe andata; ma poiché non le diedi nulla

Lei tornò ancora e sempre a dividere quel nulla
Come un passero che fa il nido nella mano aperta.

Traduzione di Mara Casadei

*RSA: Royal Survivors Association

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le montagne

james keir baxter

In questa terra terrorizzata, terra della soglia
Le montagne s'appostano come tigri. Sulla costa
La gente le nomina seppure fuor della vista
Ma eccole stagliarsi enormi ed imponenti
Sottrarre l'orizzonte del giorno e della notte.

Gli uomini racchiusi in un colmo cerchio di colline
Diventano strani, ammutoliscono quando lasciano i loro alti
Ripari ora sepolti. Tornano lassù in silenzio
Mentre il tuono dei fiumi notturni riempie il cielo
Ed ali giganti sovrastano quel che è sperduto e quel che è vicino.

Le montagne s'appostano come tigri. O attendono
Come le donne attendono. Le montagne non hanno età
Ma! il cuore balza per tenerne il profilo.
Un senso di grande destino va in circolo nel sangue. Niente rifugio,
Niente rifugio dalla fiamma che raggiunge

Le cose di ogni giorno e le fa apparire
Banali, vane. O vie dello spirito sulle cime!
L'occhio cade in una gola tra nuovi dirupi.
Nessun desiderio. Ma il ruscello, la valanga dice.
E la loro voce è più forte della libertà, l'abbraccio di pietra
Fu morte più cara della libertà, o delle bandiere.

Andrò fino alla costa a confondermi con gli uomini
Queste impalcature di roccia issate dietro l'orizzonte.
Chiamano. Ma chi cade nel loro sortilegio
Lascia la sua casa, la sua stirpe. Il raggio della lente del telescopio
Va bene se la mente va, ma non fino ai remoti campi della visione
Mi annegherò nell'umanità. Meglio se ti stendi
Muto in città che sotto il cielo ondoso di monti.

Le montagne s'appostano come tigri.
Non sono che rocce ma gli occhi cercando
Diventano ciechi.

Traduzione di Mara Casadei

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la ferita

james keir baxter

Non sono soltanto le donne
Ad annullar se stesse nella ferita dell'amore
Quando Attis governato da Cibele
Recise il suo sesso con un coltello di selce,

Divenne una ragazza. Il sangue sgorgò
Lasciando chiazze sulla terra scura della foresta
E così è stato per me, Pyrrha,
E la ferita farà male, ora mi fa male,

Anche se odo i suonatori di flauto
E il ritmo del tamburo. Costretto allo
Esilio dalla terra da cui ebbi origine,
Pub, letto, tavolo, un fuoco caldo di eucalipto

I ragazzi nel capanno giocano a carte
E' duro vivere sul Monte Ida
Dove la brina morde la carne
Ed il sole si conficca nelle radici degli alberi,

Non più uomo - Ah! Non lasciare
Che il tuo leone ruggisca e si lanci su di me
Figlia di Cibele - Io accetto
Una dura prigionia, un'ancor più dura melodia !

Traduzione di Mara Casadei

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Anno 2, Numero 8
June 2005

 

 

 

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