El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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andrea di consoli

Ecco come ti vedo stasera: con la gonna a fiori, lunga.
E ti vedo con le mani immerse nell’acqua del lavandino.
Il tuo volto abbronzato è tutto lì, nello specchio scheggiato.
Io ti vedo come una donna che aspetta qualcosa.
O forse è solo una mia valutazione superficiale.
Forse hai imparato a non aspettare più niente
e ti sta bene l’odore di sapone sulle mani,
il grande letto, la grande finestra, la casa vecchia dove vivi da sola.
C’è qualcosa di speciale nel far l’amore nelle case di calce bianca,
nelle case basse immerse nella luce del mattino.
Sei una donna che cammina a piedi nudi.
Custodisci mille segreti che non racconterai mai a nessuno.
Quanta luce ha illuminato l’acqua che lava la pelle delle donne,
quanti uomini hanno saputo piangere da soli,
quanto tempo che è passato per tutti noi.
Hai imparato a camminare in un paese concreto,
ma è come se camminassi in un paese di fiabe e di pazzie.
E sei autosufficiente, vivi sola nelle tue reticenze.
Non puoi però fare a meno della luce che incendia la camera
quando la mattina posi il piede sul pavimento.
Io stasera ti vedo che forse balli con gli amici,
chiudendoti nel tuo perimetro di danze da serpente.
Ma sei solo più sola davanti a tutte queste persone.
Non sai più fare l’amore, così t’immagino.
Il tuo corpo si è chiuso nella sua inaccessibile bellezza.
Sei come un animale che all’improvviso ha timore di tutto.
Chissà se è ancora piena la brocca con l’acqua e il limone.
Io stasera ho nostalgia del vento caldo che ti accarezza la gola.

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andrea di consoli

Ti osservo dal vetro del 310,
siamo fermi al semaforo.
Stai pulendo il pavimento nella pizza al taglio
buffamente chiamata Pommidoro.
E’ una delle ultime corse della notte,
qualche turista si aggira spaesato
a via San Martino della Battaglia.
La mia fronte è appoggiata al vetro e ti guardo.
All’improvviso m’incanto sul tuo braccio
affaticato sul manico della scopa.
Vorrei conficcarmi dentro ai tuoi muscoli,
dentro ai tuoi tendini, e raccontarti dall’interno.

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Anno 1, Numero 7
March 2005

 

 

 

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