El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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corpo scintilla i

maria grazia calandrone

La barriera linguistica del trasgressore


La vita sceglie come illustre approdo la civettuola lavavetri

tzigana. Liberamente il vento

le movimenta le giornate, data quell'attitudine allo scavo

nello sguardo ciclopico e pieno di attitudini degli altri

con le truppe schierate a quadrato sull'acidulo bagliore del-

le camelie.


Il vento che le si sbriciola sul petto ha la perigliosa

fretta di un roditore, la provvisorietà di una rondine

altrettanto pionieristica in volo su una grande montagna

di parole inventate.


Il mare (anche il mare

attraversato in gommone) è la fossa azzurra dove è sepolta

la terra - serra

di propulsione

carica di corpuscoli di luce come un uccello sottosopra

ma crepuscolare - un andamento ellittico su pascoli di rosse

girandole d'ali. Allora è l'erba

a crescere spontanea come la pausa

di una virgola sul polso interno della strada. Adesso

siamo abitanti, gente di casa

non essendo all'altezza di tradurre l'assenso di tutto il cielo

al reciproco riconoscimento (perché era lui

l'uomo che non sognavi, cielo andato

per alti mari stridenti e melodici di placide lave basaltiche).


La sporcizia del suolo è dovuta alla continua masticazione

da parte del vento che trattiene

la terra tra i molari e incide

le ringhiere di accesso alle campagne dove la terra sale a-

gli altipiani di ferma

fedele e illustre

animazione solare. Indiscrezioni, segni premonitori dello

struggimento

per i figli lasciati

dove il sole è il barattolo di fluoro che esalta la vernice dei

limoni, i ciliegi bianchissimi chinati

nella doratura tardoprimaverile.


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corpo scintilla ii

maria grazia calandrone

La straniera sul margine sventolante del prato


La sgombra un vento coniato dalla frettolosa faccenda dell'

acqua tra le spine (ovvero

il calco raffreddato di una piaga)

avvitate al rossastro candore del cielo

come a un circolo artico.


La rispecchia il collante dell'acqua imbastardita da una mischia

rotatoria e biancastra

di vento che conserva l'ampiezza di ogni palmo di cielo attra-

versato. Invece le mele

partecipano alla bianchezza della vita per grandi numeri, sin-

golarmente dondolano

nel rostro fiammante dell'inverno.


La regolarità di un congiungimento rimandato

nella durezza slava della mascella: la comparsa di piccoli ani-

mali come incremento dell'idea di un essere

non confuso dalla grandezza del mondo.


Eliminate la impurità del prato ne addolcisce le curve con at-

trezzi leggeri (un rastrello

da spiaggia che non sconcia i frutteti e una ramazza pallida

come l'alba) fino a una radiosa assenza di confine.


Si sarebbe trattato di astrazione, dell'odore del padre

che di mattina fruga nei cassetti, della sua lenta ascensione

verso il giorno che cresce

in proporzione inversa al suo resistere

nell'affanno infantile dei sogni - della lenta e discreta

strage di noi.

Ma l'amore si sta ripercuotendo anche senza mistero, sta ri-

facendo la sua fase storica sopra scontri di nuvole sul ma-

nubrio dei rami come icona-gigante di una lingua

ereditaria.


Una parte del corpo intravista, una piccola stella muscolare

alla luce del giorno - dove passa

la fata alare

del pomeriggio che porta al cielo la semplicità e il commiato

della terra.

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ho aggiunto un corpo trasparente alla casa

maria grazia calandrone

Ho aggiunto un corpo trasparente alla casa


Vedendolo giocare con la palla e osservando la fluttuazione

scheletrica della sua anima sotto forma di ombra circos-

tante agli svoli - alle orbite rosse, ai campanili

della palla sull'ampio

schedario terrestre - la bambina gli disse ma tu sei uguale

a me!: inginocchiato, semplice e colpito al cuore - come la

terra

sorvolata dal guizzo delle sfere

riveli il tuo costrutto di animale innalzato.


Ma io credo che dritto sulle gambe

tornerai - perché avanzavi (con la borsa

leggera, quasi vuota) costantemente verso una misura

domestica. Io

sono in pace, data

la luce verso la quale piego il tuo silenzio.

Davanti al tuo silenzio

io ricordo, io sono consumata dalla fratellanza.


Tu adesso sei corpo che non vedo ma che è stato

certamente. E' bello come l'amore che contempla

il proprio resoconto di violenza e di pace, a cose fatte capire

di avere costruito il visibile e l'invisibile insieme

come una torre che porta in cima una torre, l'intera fabbrica

del mondo.

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Anno 1, Numero 6
December 2004

 

 

 

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