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mentre la notte

elisa kidané

Questo mio corpo
stremato
lascio rollare
alla deriva.
A stento reggo
questo mio cuore
presepe ieri
d'umanità
oggi fossa comune
di sogni a cataste
di aborti di promesse.

Questa mia anima
veliero sugli abissi
grondante di popoli
calpestati e di tiranni
verdi di corruzione
affonda
nella notte vana
nuda di luna.

Solo un baleno
illividisce
le trascorse mie stagioni
di rabbie e dolore
che nessuna apocalisse
seppe narrare
(Ma odo il monsone
vomitare melma
su apatie e complicità)

Mentre
-follia sapiente-
la notte d'antrace
mi rende i loro volti
e incrocio i loro sguardi
il cuore dei miei popoli.
Dei miei figli.

E queste mie vene
s'inebriano
di forze arcaiche
e un dio ignoto
riconosciuto viene
a danzare sulla mia fronte.

Stremata
-vinta no-
lascio gli oceani
che sospingano
questo mio corpo
sotto altri orioni
mentre la notte
bella del mio colore
mi sussurra storie
di prossime aurore.

E con vigore
che non sapevo
sorreggo
questo mio cuore
sentinella
di nuove leggende.

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Anno 0, Numero 3
March 2004

 

 

 

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