Tutto ciò che mi hai dato, Marocco: il rispetto per gli altri, la fede nella religione, la gioia di vivere anche nelle situazioni peggiori, il culto del mangiar bene e in allegria, l'amore per il mare e per il deserto, il sentimento patriottico che regna nel mio cuore, l'energia per cercare la giustizia e la libertà, un carattere portato sempre all'allegria e all'autoironia.
Marocco: mi hai dato tutto ciò, mi hai reso tua figlia per sei anni e poi mi hai rifiutata, rigettata al di là del mar Mediterraneo, che lambisce dolcemente le tue coste; mi hai diseredata in modo che io dicessi addio alle calde terre dove mi hai cullata, alle fresche acque con le quali mi hai dissetata, al limpido cielo sotto il quale mi hai lasciato spaziare con la mente.
Sono dodici anni che sono esiliata in questa terra straniera, ma nei pomeriggi di primavera osservo fuori dalla finestra e ti rivedo nella tua completa bellezza, o Marocco! Respiro profondamente e faccio finta di respirare la tua inebriante brezza; chiudo gli occhi e mi rivedo su una spiaggia ad osservare il nostro sole tramontare. Sappi però che non ti sei liberato di me, il mio esilio si sta per concludere e ritornerò a conquistarti.