El Ghibli - rivista online di letteratura della migrazione

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editoriale

gabriella ghermandi

Ed eccoci alla seconda uscita di El Ghibli. Il numero 1 - dedicato a una sezione alla quale teniamo in maniera particolare: "generazione che sale", che in questo numero, "all'inizio del cammino", vorremmo presentarvi. Essa è la nostra scommessa sul futuro.

"Generazione che sale" non è stata una sezione alla quale abbiamo pensato sin dall'inizio.

E' venuta dopo. Dopo tanto parlare e discutere. Dopo la prima fase febbrile durante la quale ci si incontrava per delineare l'immagine comune della rivista, in ogni sua parte, dettaglio, frammento.

E' arrivata dopo, quando nel quadro che appariva ormai nitido e completo, alcuni notarono una discrepanza con l'idea originale.

El Ghibli, rivista ideata come linea morbida, soave, pensata e proiettata in avanti dalla profonda esigenza di un gruppo di "scrittori in viaggio" che vorrebbe raggiungere il "più in là" del punto in cui "ci si trova a camminare"; El Ghibli, idea costruita per un futuro di incontro attraverso la parola scritta, raccontata, cantata ... , portava in viaggio una nota stonata.

Una sezione "racconti e detti di casa", nata nell'ottica di dissotterrare la matrice comune di molte culture attraverso detti e racconti popolari, luccicava sgarbatamente fuori posto.

Troppo ancorata al passato, volgeva lo sguardo all'indietro, trattenendo il viaggiatore dal suo "andare".

E' stato allora che qualche audace, in luogo di quello sguardo all'indietro, ha proposto un ulteriore passo in avanti: uno spazio per l'incontro con le capacità espressive e letterarie dei bambini e dei ragazzi, una sezione dal titolo: "generazione che sale".

Oggi, a posteriori, guardo con soddisfazione a questa sezione alla quale io non avevo pensato.

Mi sorprendo a sorridere.
Leggo i racconti e le poesie che vengono proposte per la pubblicazione con parsimonia, per dilungarmi nel piacere della scoperta di questi piccoli poeti e scrittori che mi travolgono con la loro capacità stilistica, espressiva, con la ricchezza di contenuti ... .

E spontanea mi sorge un'osservazione: nel momento in cui attenuiamo il nostro ostinato movimento invasivo, di voler educare ed istruire le "generazioni che salgono" per portarle tutte allo "allo stesso, soddisfacente, omogeneo livello", e ci predisponiamo, invece, in un movimento di accoglienza e di sostegno all'espressione della loro identità unica ed irripetibile, essi ci sorprendono con la loro ricchezza.

Nascono in questi momenti poesie come E io sono, scritta da Jinchuan He, che si dipinge con pennellate frizzanti e spumose, o La mia patria, di Jing Jing Huang, che ci propone un paesaggio millenario da cui sente di essere stata plasmata, le poesie tenere e colorate del piccolo Emiliano Sassi (numero scorso), La verità di Tariku Dosi (numero scorso) e poi gli altri, che non menziono per lasciare a voi il gusto della scoperta, come l'ho vissuto io.

Aggiungo due parole: i testi che leggerete non sono stati scelti solo con il criterio della qualità stilistica e letteraria, alcuni vengono proposti anche per il contenuto di cui trattano; sono piuttosto il tentativo di viaggio dell'incontro, viaggio dentro e fuori di sé. Esprimono il bisogno di affacciarsi al mondo, assumendo la propria diversità e unicità.

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Anno 0, Numero 1
September 2003

 

 

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