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Voglio solo
il silenzio della candela.
l’affogarmi
nel calore
della cera.
voglio solo
il silenzio di ritorno:
infinitimizzarmi
in pori che debbano
in un suolo essere cera.
con ala di farfalla si costruì la prima parola gialla.
quella certezza che mi riscalda tanto il cuore e per questo posso
prendere in prestito il colore del sole – che inventa il calore.
parola, giallastra o ancora no, è un’esplosione
inoffensiva, allora ci sia un vulcano in ogni essere.
ascoltiamo le parole: “mango” – così dolce da dare i brividi,
solo nell’ascoltarla; “arrossire” – può essere del
volto o del cuore, ma rimanda a turbamenti amorosi;
“supremapprossimazione” – di tono tuoninventato, può risentire di
erotismi o sudati contatti. infine ascoltiamo combinazioni:
“bacio linguale” – subito si prevede umidità, tutto in fuga
verso un degustare: “mano nella mano” – nasca
così un nuovo calore, un’amicizia anche; “decostruire un
suolo” – che può essere interno, così tanto difficile da scolpire
al contrario, data la durezza.
cominciai così: con ala di farfalla nacque la prima parola
gialla. [ma] per dire gialla conviene avere la bocca sporca di
terra, per assistere alla nascita di una parola conviene
attendere dentro un suolo. per attendere dentro un suolo
conviene conoscere già una farfalla – per sapere
interrogare il volo delle sue ali.