Nota biografica | Versione lettura |
Quando entri il profumo di mosto ti afferra,
ti avvolge, stuzzicante, ma a memoria di uomo
qui non fanno il vino, solo che
i muri ricordano, trasudano i secoli.
Trascorri un tempo vischioso in questi luoghi
sospesi
sulla valle i cui vetri distorti da gocce
che scorrono con la lentezza di sempre
offrono distese velate di viola,
ombre ammorbidite d’un blu cenere si avvolgono l’una
dietro l’altra
fino al punto impercettibile d’unione.
Qui non c’è fragore
non c’è niente che stona o scuote,
il fresco dell’ingresso sussurra d’assenze,
echeggia dimensioni elusive, quasi dimenticate,
un silenzio che ti risucchia, oltre la storia.