Nota biografica | Versione lettura |
Adesso vado, anzi torno,
direi, parto.
Lontano dalla terra che mi ospita
per lungo tempo amata,
odiata.
Parto verso nubi scure
e una città piovosa
e grigia, e verde,
lamentosa e vociante,
mia.
Parto oggi per sbriciolare
la terra tra le mani
piangere sul marciapiede
polveroso
un amore che non posso
allontanare
Perché la notte non è il giorno
conciliante?
Perché il vento non entra
nella casa vuota
dell’animo perduto,
raccontando
alla notte storie
vere di soli spenti, soli,
Perché il giorno non si fa
notte, oscurità
solare
su cui
riposare?